I gioielli

Ancora oggi la scelta dei complementi di abbigliamento deve fare appello alla discrezione, all'armonia, alla semplicità, ma soprattutto deve essere in linea con l'abito indossato e con l'occasione. In linea generale per i gioielli vale sempre la regola: pochissimi e di qualità, veri o di bigiotteria che siano. Inoltre:

  • Non devono mai essere vistosi né fuori tempo. Catene d'oro, collana di perle, anelli con pietre di medio valore come l'acquamarina, il topazio, l'ametista durante il giorno; brillanti, smeraldi, rubini e zaffiri, la sera.
  • Non è elegante sovraccaricare tutte le dita di entrambe le mani di anelli e anellini.
  • Non si indossano molti gioielli in una sola volta esponendo l'intera cassaforte, non fa ricco ma arricchito e, soprattutto, non se ne accostano di fattezze e materiali differenti. 
  • Più l'occasione è importante, più il gioiello sarà unico e prezioso.
  • Mai un solitaire prima dei quarant'anni, diceva Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. Ma se il brillante è l'anello di fidanzamento, si può indossare dalla mattina alla sera (anche sotto i trenta) e in ogni occasione. 
  • La veretta di brillanti dovrebbe sostituire la fede nuziale d'oro quando al dito ci sono anelli di platino e brillanti, per intonarsi.
  • Infine la chevalière, l'anello d'oro a sigillo che alcuni portano sul mignolo della mano sinistra, altri sul mignolo della mano destra (come sarebbe più giusto). Una volta, simbolo di nobiltà, aveva incisi lo stemma e la corona corrispondenti al titolo e alla casata. Oggi si comprano anche di seconda mano. Con lo stemma araldico, cioè di nessun valore. Con le sole iniziali intrecciate (meglio). Assolutamente privo di incisioni, o con brillantino al centro.
Consiglio: scegliete il gioiello secondo l'umore, l'abito, la giornate, l'abbronzatura, la circostanza; non mettetevi addosso alla rinfusa: la collana abbandonata in bagno la sera prima (torchon di pietre dure), l'anello lasciato in camera (brillanti e smeraldo), la spilla che è già sul bavero della giacca (oro e rubini) e il bracciale che tanto vi piace in quel momento (in argento con motivi di ispirazione etnica)...
Curiosità: non si regalano spille, perché la spilla punge e per analogia c'è la superstizione che porti dolore.

Commenti

  1. Lo Crevalcore, se se ne ha diritto, andrebbe portato sempre. Per questoperò oggi essere portato al mignolo sinistro per non ostacolare l'uso della mano destra durante il giorno. Non è propriamente un gioiello, ma una indicazione di appartenenza, per cui andrebbe portato solo da chi ne ha diritto.
    Se con stemma araldico, da tutti gli appartenenti alla famiglia, moglie compresa.
    Se indicazione di appartenenza ad una accademia militare (uso americano) solo da chi ha fatto l'accademia, donna o uomo che sia, è non da consorte o figli.
    Se indicazione di appartenenza ad un ordine cavalleresco o confraternita, solo dal cavaliere o confratello.
    Ogni altro uso è inappropriato.
    Per le signore l'uso ovviamente è subordinato al quadro generale. Vi rinuncer, per esempi, se portarlo renderebbe troppo "appesantita" la mano, sopratutto ai ricevimenti formali serali in cui darà precedenza ai gioielli. Inoltre vi può rinunciare se in compagnia del marito (che lo porta sempre) in quando in tal caso non necessita di identificativo di stato.
    Saluti e complimenti per il Blog.
    G. Broich

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  2. Scusate gli errori inseriti dall'autocorrettore! "Chevalier" ovviamente.

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